MI PRESENTO

MI PRESENTO







Sono un'insegnante di scuola primaria. Nonostante mi sia specializzata nell'area matematica, mi è sempre piaciuto scrivere. Non ho mai preso in considerazione questa mia inclinazione, ma ultimamente, alcune circostanze mi hanno portata su questa strada. Ho iniziato così timidamente a tradurre per iscritto i miei pensieri e le mie emozioni e a ricercare minuziosamente frasi e citazioni, famose e non, che meglio rispecchiassero i miei stati d'animo. Proseguendo, mi sono meravigliata di come la mia mano corresse sui fogli velocemente, con un ritmo sempre più crescente.Parecchi miei prodotti sono anche pubblicati sul sito web www.pensieriparole.it



Ora li ho raccolti qui, nel mio blog personale.Chi visiterà il blog potrà prendere qualche spunto o aggiungere commenti, considerazioni, opinioni (seri e con cognizione di causa). Sarò lieta di accoglierli perchè il mio motto è: "NON SMETTERE MAI DI IMPARARE!"







domenica 6 gennaio 2013



PAROLE DI UNA PICCOLA GRANDE DONNA


«Invidio chi ha la fede. Io non credo in dio. Non posso credere in un dio che ci premia e ci punisce, in un dio che ci vuole tenere nelle sue mani. Ognuno di noi può diventare un santo o un bandito, ma ciò dipende dai nostri primi tre anni di vita, non da dio. É una legge di una scienza che si chiama epigenetica, in altre parole si può definire il risultato del dialogo che si instaura tra i nostri geni e l’ambiente familiare e sociale nel quale cresciamo. Prenda una bicicletta o un insetto, oggi sono pressoché uguali a com’erano duecento anni or sono. Noi no. L’uomo è darwiniano al cento per cento. Ebbene, io a tre anni, a tre anni, glielo giuro, ho deciso che non mi sarei mai sposata e che non avrei avuto bambini. Sono rimasta condizionata dal rapporto vittoriano che subordinava mia madre a mio padre. A quei tempi nascere donna significa avere impresso sulla pelle un marchio di inferiorità. Eppoi ho visto troppe vite matrimoniali mai fortunate. Ne vedo tante anche ai nostri giorni. Vite tristi e vuote. Le racconto un episodio di quand’ero negli Stati Uniti. A un ricevimento mi si avvicina una signora e mi fa: "Anche suo marito è membro della National Academy?". Le rispondo "I am my own husband", sono io stessa mio marito. Lei si allontana frettolosamente e un po’ interdetta, pensando probabilmente che non so esprimermi in inglese. Ho rinunciato a costruire una famiglia, non all’amore. Questo no. Ho avuto degli affetti, mi sono innamorata, sono stata felice. Ma forse il mio unico figlio è stato l’Nfg. Ho avuto e ho amici importantissimi, gli amici di una vita: Renato Dulbecco, Giuseppe Attardi, il mio maestro Viktor Hamburgher alla Washington University di St. Louis, Norberto Bobbio, la poetessa Maria Luisa Spaziani. Tutto è stato enorme attorno a me». 


«La mia intelligenza? Più che mediocre. I miei unici meriti sono stati impegno e ottimismo». «L'assenza di complessi psicologici, la tenacia nel seguire la strada che ritenevo giusta, l'abitudine a sottovalutare gli ostacoli - un tratto che ho ereditato da mio padre - mi hanno aiutato enormemente ad affrontare le difficoltà della vita. Ai miei genitori devo anche la tendenza a guardare gli altri con simpatia e senza diffidenza».

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